
Pedine, strategia, alleanze e negoziazioni:
soft skill in formato boardgame
Come i giochi da tavolo diventano palestra per decision making, leadership e creatività.
Se pensate che giocare sia solo una perdita di tempo o un passatempo per bambini, probabilmente nessuno vi ha mai fatto conoscere i veri giochi da tavolo - tranquilli, non vi stiamo giudicando… o, forse, solo un pochino -.
In ogni caso, se ve lo state chiedendo, esiste un mondo che va ben oltre i dadi e le "classiche" carte.
Mi fa sempre sorridere il fatto che, quando parliamo di boardgame con persone poco avvezze, loro citino quasi sempre due titoli: Risiko e Monopoly. Per carità, nulla da dire: hanno fatto la loro storia e si sono goduti il meritato successo. Ma è come se si fosse rimasti all’età della pietra in merito all’industria ludica. Un’industria che, nel tempo, è cresciuta e si è affinata, creando veri capolavori sempre più complessi, con meccaniche raffinate, profondamente strategiche e a variabilità crescente. Titoli che, a distanza di anni, continuano a dominare le classifiche di settore per eleganza e profondità.
È solo un gioco… o forse no
Vi posso garantire che ho imparato più strategia in una partita a Through the Ages che in ore di meeting: gestione di risorse risicate, mosse limitate, decisioni che possono cambiare il destino del giocatore in pochi turni, cambi repentini di strategia dovuti a variabili inattese.
Se ci pensate, in azienda funziona allo stesso modo: budget ridotto, scadenze serrate, dinamiche complesse da leggere tra le righe, scelte difficili da fare sulla base, a volte, di informazioni parziali.
Con la differenza che, al tavolo da gioco ci si può permettere di sbagliare, di riprovare, di sperimentare nuovi approcci.
Nella vita aziendale, invece, un solo errore di valutazione può costare migliaia di euro.
German, American, Ibridi: una combo efficace per allenare la mente
E, come in qualsiasi giornata di lavoro, ogni partita è diversa, anche se in modalità differenti, a seconda del tipo di gioco:
- Gli American game, per esempio, sono what-if nella loro simulazione, imprevedibili, ricchi di eventi che possono ribaltare tutto. Twilight Struggle o Successors mettono alla prova l’adattabilità, la gestione dell’imprevisto e la capacità di pensare fuori dagli schemi e di uscire dalla propria zona di comfort.
- I German game, invece, sono molto rigorosi, bilanciati, con pochissima fortuna. Ogni mossa va pianificata con cura. Titoli come Agricola o Puerto Rico sono così “puliti” che, una volta capita la strategia vincente, rischiano di diventare prevedibili: il prezzo da pagare per un design ultra-razionale. Sono perfetti per affinare la pianificazione e ottimizzare i processi.
- Gli Ibridi, infine, prendono il meglio dai primi due: titoli come Ark Nova o Grand Austria Hotel combinano rigore e narrazione, creando esperienze sempre nuove, in cui pianificazione e creatività convivono. Qui non basta avere una strategia solida: serve anche la capacità di reinventarsi.
Soft skills in formato tabellone
Nello scorso articolo abbiamo citato il Go e Mao per parlare di gioco come metafora dei processi aziendali. Stavolta, andiamo sul pratico: giocare è un allenamento mentale potentissimo.
E sapete perché?
Semplice. Il gioco da tavolo:
- Obbliga a pensare velocemente alla mossa successiva e a simulare scenari durante il turno degli avversari. Non ci si può permettere distrazioni mentre si aspetta il proprio turno: si deve analizzare ogni azione fatta dagli altri, calcolare le conseguenze e avere già pronto un piano A, B e C. È un allenamento continuo alla prontezza mentale, esattamente come in un contesto aziendale competitivo.
(Soft skill allenate: problem solving, pensiero critico, decision making)
(Soft skill allenate: problem solving, pensiero critico, decision making)
- Induce a creare una strategia iniziale per ottenere più benefici o punti possibili, una volta raccolte tutte le informazioni di partenza (ma, attenzione: non è mai definitiva). Pianificare è essenziale, ma nel gioco – come nel lavoro – la realtà raramente segue lo sviluppo che avevi immaginato. Una carta pescata, una decisione avversaria o un evento inatteso costringono a rivalutare tutto, sviluppando elasticità mentale e capacità di adattamento.
(Soft skill allenate: pianificazione, flessibilità, adattabilità)
- Forza a trovare soluzioni creative e spesso inaspettate quando le variabili mettono in crisi. A volte ci si troverà con le spalle al muro: poche risorse, mosse limitate e zero margini di errore. È proprio lì che si affina la creatività, cercando combinazioni o strategie che possano riportare in partita. Una vera palestra per chi deve prendere decisioni sotto pressione.
(Soft skill allenate: creatività, pensiero laterale, problem solving, resilienza)
- Insegna a fare analisi critica dopo una sconfitta (senza farsi licenziare). Perdere è parte del gioco e ogni sconfitta diventa una lezione: si rivede mentalmente la partita individuando gli errori di valutazione o i punti ciechi. Questo approccio “safe fail” è prezioso perché permette d’imparare dagli sbagli, rivedendo la strategia, senza il peso delle conseguenze reali.
(Soft skill allenate: consapevolezza di sè, pensiero critico, resilienza)
- Allena la negoziazione e la diplomazia. I giochi con aste, scambi o alleanze richiedono capacità di persuasione. Impari a leggere le persone, a capire quando cedere terreno o quando insistere. Un esercizio sociale che rispecchia le dinamiche del team o delle trattative professionali.
(Soft skill allenate: negoziazione, comunicazione, empatia, assertività)
- Sviluppa collaborazione e fiducia reciproca. Nei giochi cooperativi o semi-cooperativi, il successo del gruppo dipende dalla capacità di comunicare apertamente, dividere responsabilità e fidarsi delle decisioni altrui. È un esercizio prezioso per team aziendali: impari che il “giocatore solista” rallenta tutti, mentre la fiducia costruisce risultati collettivi.
(Soft skill allenate: teamwork, leadership, fiducia)
- Stimola la memoria perché si fissano nella mente le scelte degli altri e i loro pattern ricorrenti. Tenere traccia delle strategie altrui diventa naturale: il cervello impara a riconoscere il modus ludendi di un giocatore. Questa capacità di “pattern recognition” è la stessa che serve a leggere tendenze di mercato, analizzare competitor e prevedere scenari futuri.
(Soft skill allenate: memoria, osservazione, analisi strategica)
(Soft skill allenate: pianificazione, flessibilità, adattabilità)
(Soft skill allenate: creatività, pensiero laterale, problem solving, resilienza)
(Soft skill allenate: consapevolezza di sè, pensiero critico, resilienza)
(Soft skill allenate: negoziazione, comunicazione, empatia, assertività)
(Soft skill allenate: teamwork, leadership, fiducia)
(Soft skill allenate: memoria, osservazione, analisi strategica)
Non è solo una partita: è crescita personale
Ogni partita è una lente che ti costringe a guardare il mondo da un’angolazione diversa.
S’impara che non esiste una mossa perfetta, ma solo una scelta migliore in quel momento e con quelle risorse.
Mossa dopo mossa, ci si accorge che crescere – nel lavoro e nella vita – è un processo molto simile a un grande gioco: serve strategia, ma anche leggerezza per godersi il percorso.
Quindi, la prossima volta che qualcuno ti invita a una partita a Through the Ages o a Terraforming Mars, ricordati che non è solo un gioco.
È una lezione di strategia travestita da serata tra amici. E forse, tra una pedina mossa male e una combo ben riuscita, capirai che il vero valore del gioco non è vincere… ma imparare a migliorare se stessi.

Autrice
Elena Vecchiolini
Chi sono (in breve)
Mi occupo di consulenza aziendale con una spiccata passione per le persone, la gestione aziendale e la digitalizzazione.
Scrivo articoli per Kaizendo mescolando esperienza, curiosità e una sana dose di ironia. I miei temi preferiti?
Li conoscete già: HR, soft skill, strategie organizzative e tutto ciò che aiuta logica e creatività a convivere nelle scelte aziendali.
Credo nel potere delle domande (ne faccio molte), nell'istinto supportato dalla logica e nello sperimentare soluzioni che non sembrano soluzioni… finché non funzionano.
Motto personale? Non esiste un piano ben congeniato: devi saper seguire la corrente per capire come arrivare al mare.